Introduzione al progetto

foto Claudia Segre

Sentirsi vittime di una violenza che non ha nome. Esserne vittime e non avere punti di riferimento. Scivolare inconsapevolmente in una prigione senza sbarre, di inadeguatezza e alienazione. Questa è la drammatica condizione in cui vivono molte donne che sono state espropriate del proprio status socioeconomico.

Questo fenomeno avviene per sudditanza economica, quando nel nucleo familiare, anche a parità di impegno lavorativo, il coniuge percepisce gran parte del reddito familiare e ne dispone a suo arbitrio; o attraverso la condivisione dei redditi da lavoro col coniuge, che può usufruirne a piacimento e, sovente, in modo sconsiderato. Venire private dei frutti del proprio lavoro, o non ricevere adeguato riconoscimento, significa perdere non solo la libertà ma anche il senso di identità, sociale e individuale, che ogni essere umano trae dalla propria attività.

Molto spesso il fenomeno avviene: col tacito consenso delle vittime, per amore, insicurezza, scarsa educazione o ricerca del quieto vivere; con l’avallo delle istituzioni, per le quali queste procedure sono solo in pochissimi casi illegali; e nel silenzio della società, in cui questo tipo di violenza è spesso favorito da usi e tradizioni, e dei mezzi di comunicazione che tendono a dare maggior risalto ad altri tipi di conflitti domestici.

Per favorire la sensibilizzazione su questa problematica, Global Thinking Foundation, fra le iniziative del progetto Focus Sud 2019-2025, ha dato vita, in collaborazione con Anonima Fumetti, alla realizzazione di una serie di graphic novel, e all’organizzazione di una mostra itinerante, “Libere di… VIVERE”, in cui alla rassegna delle opere e la presentazione delle graphic novel, si uniscono eventi finalizzati a informare la cittadinanza e ad ampliare il dibattito su diritti delle donne e contrasto alla violenza.

Abbiamo scelto fumetto e arte visiva per sensibilizzare l’opinione pubblica a un tema così difficile e pieno di sfumature, in quanto linguaggi particolarmente accessibili, immediati ed efficaci, e condivisi in ogni ambito sociale. Il fumetto, inoltre, per la sua diffusione nel pubblico giovane, è in grado di favorire un più ampio dialogo intergenerazionale nelle famiglie. I fenomeni di discriminazione e subordinazione femminile hanno grande diffusione, anche in contesti di alta scolarizzazione, e sono ancora profondamente radicati nel tessuto sociale ed economico.

 

Claudia Segre
Presidente Global Thinking Foundation

 

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Progetto culturale per l’inclusione sociale


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