Tamara
Ai margini

Tamara de Lempicka è stata un’artista molto controversa, era una donna bisessuale che per ben due volte nella sua vita è stata vittima, poi capace di rinascita dalle persecuzioni prima dai bolscevichi e poi dai nazisti, oggetto di stereotipi anche da chi la accusava di snobismo quando era sopravvissuta alla povertà e agli stenti.
Nacque a Varsavia, in Polonia, nel 1898 da una famiglia benestante di religione ebraica, da madre polacca e padre russo, che morì prematuramente quando lei aveva solo 5 anni. Nel 1917, quando iniziò la Rivoluzione russa, la sua famiglia fuggì dal Paese, mentre Tamara e suo marito, che militava nelle file controrivoluzionarie, rimasero ed ebbero una figlia. La loro casa fu assalita dai bolscevichi nel cuore della notte, il marito di Tamara fu arrestato e la sua casa saccheggiata. lo cercò nelle prigioni e dopo diverse settimane, con l’aiuto del console svedese, ottenne il suo rilascio.

Tamara scappò con marito e figlia a Copenaghen, raggiungendo i suoi e poi andò a Londra, prima di stabilirsi a Parigi.

Arrivata a Parigi, non aveva soldi e il marito si rifiutava di lavorare, fu costretta a vendere tutti i suoi gioielli e iniziò a dipingere su commissione. All’epoca, la scena artistica era espressione della classe media e molti loro componenti amavano fingersi poveri per poter deridere l’alta borghesia e criticavano Tamara per la sua estrazione borghese. Ma allora era solo una donna che cercava di non far morire di fame sé stessa, suo marito e sua figlia.

Ciononostante la criticavano continuamente perché lavorava per i ricchi. Ma la sua condotta in verità era dettata da istinto di sopravvivenza. Lavorò con determinazione e lungimiranza nella gestione delle commesse fino ad arrivare ad una situazione florida e finanziariamente stabile.

Quando la gente guarda un uomo ricco e amante delle cose belle, dice che ha buon gusto. Quando una donna fa lo stesso, dicono che è superficiale. Ha avuto una vita difficile e piena di fasi alterne, di difficoltà alle quali ha fatto fronte in prima persona con il duro lavoro, ed è stata definita viziata. Tamara meritava di meglio e la sua eredità merita più di quello che il patriarcato ha fatto.

 

Tamara ai margini
placeholder

Progetto di:

In collaborazione con:

Media partner 2023:

Logo Luce! Logo quotitiano nazionale

Con il patrocinio 2024 di:

Logo Deloitte
Logo Inclusione Donna